Sei in: Filosofia
La capacità di vivere la relazione d'aiuto con la persona anziana è strettamente collegata a ciò che si apprende e, sperimentato, viene accolto ed integrato alla consapevolezza dell'esistenza (continua a leggere...).
In ogni "relazione umana di tipo terapeutico" che testimoni bisogno di aiuto e volontà di aiutare "le caratteristiche" dei soggetti coinvolti assumono un ruolo prioritario nel definire scopi ed obiettivi comuni.
Entrare in relazione con l'utente anziano significa essere in grado di cogliere e saper coniugare aspetti soggettivi (personali) ed aspetti oggettivi (professionali).Usualmente gli aspetti personali (ad esempio ambizioni, fantasie, concetti, bisogni, vissuti) vengono privilegiati in un lavoro a carattere psicologico, mentre gli aspetti professionali (quali conoscenze, competenze ed abilità) risultano prevalere in un lavoro a carattere formativo, soprattutto in considerazione di una richiesta pressante a filtrare paradigmi teorici che una sorta di obsolescenza del sapere depriverebbe della valenza di significati.
La selezione degli interventi alla persona anziana necessita di un modello organizzativo operativo funzionale a tutto campo.
Il corpo, con articolazioni poco flessibili, ma ancora in grado di fare movimenti, con la memoria che ha deficit, eppure ancora soccorre, in presenza di organi meno brillanti, che pure assolvono ad una loro funzione, reincarna la faticosa e difficile opera di integrazione fra quanto non è più e quanto ancora può (e deve) bastare.
Il sentimento più rappresentato è il bisogno di essere garantito, seguito e rispettato, mai abbandonato. |